giovedì 7 luglio 2011

Fortebraccio lascia Dinamo Fest. Incontri spostati a settembre al Forte Fanfulla

Pubblichiamo di seguito il comunicato scritto dal circolo dei lettori Fortebraccio in merito a quanto accaduto per la nostra presentazione alla Dinamo Fest. Lo pubblichiamo perché è giusto far sapere. Lo pubblichiamo perchè ancora qualcuno conosce il significato della parola "libertà"...e per questo vogliamo ringraziare i ragazzi di Fortebraccio.
 
 
Ieri mattina l’organizzazione di Dinamo Fest ci ha comunicato di avere rimosso uno degli incontri programmati dal circolo dei lettori Fortebraccio alla Città dell’Altra Economia. Chiamati più di un mese fa a contribuire alla buona riuscita del festival, abbiamo risposto con entusiasmo e senza richiedere alcun compenso proponendo subi...to una programmazione che fosse per temi e sensibilità adatta alla manifestazione. Ci sembrava una grande opportunità incontrare gente nuova, in un quartiere diverso, portare la nostra filosofia e i libri consigliati dagli stessi lettori al di là dei nostri soliti confini. Tra questi incontri, anche la presentazione di “Quando lo stato uccide” (Castelvecchi) di Tommaso Della Longa e Alessia Lai. Con la moderazione di Lorenzo Sturiale. A differenza di Lorenzo, da sempre schierato a sinistra, Alessia e Tommaso collaborano con diverse testate nazionali e in particolare con Rinascita, organo di informazione della Sinistra Nazionale, appartenente alla destra sociale. Fortebraccio può anche non condividere le scelte personali degli autori, ma il carattere di Fortebraccio è un altro: abbiamo letto il libro e dopo una discussione tra i soci l’abbiamo trovato interessante. Ad oggi ci risulta l’unico testo che tratti in maniera netta e senza alcun commento la triste cronaca delle violenze dello stato sui civili, da Aldrovandi a Cucchi, da Sandri ai mille morti semiignoti di cui la storia nascosta delle forze dell’ordine nostrane è tristemente costellata. A proposito, se invece qualcuno volesse segnalarci qualche altro testo inerente, saremmo felici di leggerlo e di segnalarlo, integrandolo magari per un nuovo incontro a settembre.
Fortebraccio è un’associazione di lettori: non ha mai valutato le persone, ma solo i libri, e così continuerà a fare. Altrimenti dovremmo crederci più intelligenti dei nostri soci, dovremmo ritenerli incapaci di scegliere e valutare con la propria testa, dovremmo decidere per loro, dovremmo ammettere che secoli di civiltà e libri non sono serviti a niente. Senza la fiducia nei lettori Fortebraccio non esiste. E non esiste neanche senza confronto, senza mescolanza, senza curiosità.
Per questo i soci fondatori hanno accolto la cancellazione dell’incontro su “Quando lo stato uccide” come un atto di censura, avvenuto senza consultarci. Non identificandoci nei modi e nelle finalità, abbiamo così ritenuto di lasciare il festival sospendendo a data da destinarsi anche gli altri incontri. Gli organizzatori di Dinamo ci hanno poi spiegato le motivazioni, che in parte possiamo capire: ci è stato detto che se avessimo comunicato la provenienza politica dei relatori avremmo potuto discuterne insieme. Ci è stato precisato che Dinamo Fest è innanzitutto un festival politico. Gli è stato spiegato che il giorno dopo gli autori sarebbero stati ospiti del meeting antirazzista di Bologna, gli è stato spiegato che Fortebraccio per statuto non si occupa della provenienza politica dei suoi autori, altrimenti dovremmo lasciare fuori dai nostri scaffali insieme a Della Longa e Lai anche Céline e Pound, e non ci pensiamo nemmeno. Gli è stato spiegato che per Fortebraccio sono passati Alessio Spataro, autore della Ministronza, come Angelo Mastrandrea vicedirettore del Manifesto. È più forte di noi, preferiamo lo scontro diretto, meglio ancora il confronto. Gli “anti” di ogni tipo ci ricordano l’originario prefisso greco anti- (http://www.etimo.it/?term=​anti) che vuol dire contro ma, pochi lo sanno, anche simile.
Per questo siamo qui, meglio che possiamo, come sempre. Stringiamo la mano ai compagni di Dinamo e come sempre gli auguriamo in bocca al lupo e li aspettiamo al Forte Fanfulla. Aspettiamo a settembre Tommaso, Alessia, Lorenzo. Sarebbe bello vedervi lì, insieme. Sarebbe un sogno. E noi umani siamo fatti della stessa materia dei sogni, come diceva Shakespeare. Del resto, chi crederebbe che dall’unione di un sogno e di un albero spesso nasce un libro?
Vi aspettiamo come sempre, preferibilmente per bere una birra e ascoltare una storia al Forte Fanfulla, o se preferite anche qui.
Restate connessi, spegnete il pc, le strade sono piene di storie.
Buona lettura.

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